Piano strategico Comune di Benevento
Primi scenari

1. Benevento oggi: alcune questioni nodali
Benevento ed il suo territorio possono oggi, analogamente ad altre porzioni del territorio nazionale, fare leva su quelle che, nei decenni precedenti, erano considerate condizioni di svantaggio (quali l’assenza di grandi complessi produttivi, il peso dell’agricoltura e la marginalità rispetto ai grossi agglomerati urbani). In tal modo, il capoluogo Sannita può proporsi come luogo che offre - unitamente alle iniziative già avviate nei settori delle attività e manifestazioni culturali e della tutela e valorizzazione del patrimonio storico, archeologico e monumentale - condizioni di attrattività non solo turistica ma anche favorevoli all’individuazione di attività di ricerca e innovazione.

A queste considerazioni si sommano le opportunità offerte, in merito allo sviluppo locale, dal collegamento della città alle reti T.E.N. (Trans European Network). A tal proposito i recentissimi indirizzi della Regione Campania, interpretano il territorio regionale come territorio “aperto” all’interazione con le altre aree del Mezzogiorno ed europeo e come base per la costruzione della “piattaforma logistica unitaria integrata del Mediterraneo”. Un primo elemento di tale programmazione può ravvisarsi nel progetto per il potenziamento, quale itinerario ad alta capacità, della ferrovia Napoli – Benevento – Bari interpretabile come primo collegamento tra il corridoio I (Berlino Palermo) ed il corridoio VIII (Bari Varna).

Di rilevante importanza, in questa fase, è anche la tendenza ad avvicinare la programmazione nazionale per le Aree Sottoutilizzate, attuata attraverso il relativo fondo (F.A.S.) e la programmazione dei fondi strutturali, sia per lo scorcio di Agenda 2000, sia per il nuovo ciclo di programmazione 2007 – 2013. Siamo in presenza, insomma, di risorse adeguate agli ambiziosi obiettivi da raggiungere e di strumenti di programmazione e di gestione, quali il Piano Strategico, sufficientemente flessibili ed adatti allo scopo.

 

2. Perché un Piano Strategico per Benevento
Il Piano Strategico è:
– uno strumento diretto alla individuazione di scelte di grande scala e alla congruenza di
  azioni di breve, medio e lungo periodo;
– caratterizzato da una forte e continua interrelazione tra istituzioni, cittadini, attori sociali
  nel quadro della complessiva politica di coesione argomento al centro degli obiettivi
  perseguiti dall’Unione Europea;
– il possibile strumento su cui convogliare le risorse dell’Unione Europea, attraverso la
  Programmazione 2007-2013, la programmazione strategica nazionale e regionale (Fondo
  per le aree Sottoutilizzati F.A.S.).

Le questioni nodali per la città, che ne determineranno o meno lo sviluppo, quindi, entrano a pieno titolo nell’insieme di obiettivi ed azioni tipiche di un Piano strategico, in quanto connesse all’elaborazione sul ruolo cui la città aspira – non solo nel contesto regionale ma a scala europea – ed alla valorizzazione di quegli elementi identitari che possono costituire fattore di sviluppo e competitività, quali, ad esempio, il ruolo storicamente consolidato di città-cerniera tra sistemi territoriali longitudinali e trasversali.

 
3. Lo spazio del Piano Strategico
L’ambito territoriale del Piano Strategico supera i limiti del territorio comunale:
- si identifica con il territorio effettivamente coinvolto dalla dinamiche di trasformazione,
  prestando quindi particolare attenzione ai comuni limitrofi che si caratterizzano, per
  alcune funzioni, tra cui la residenza, quali satelliti di Benevento;
- si struttura secondo le alleanze che la città può ritenere utile stabilire con altre città e
  territori, anche non contigui fisicamente, attorno a particolari tematiche (infrastrutture e
  servizi logistici, valorizzazione dell’identità storica, attività culturali, formazione, ricerca &
  sviluppo) caratterizzandosi quindi per un assetto a “geometria variabile”, funzionale a
  specifiche opportunità e strategie.

Al tempo stesso diverse sono le scale di riferimento in merito ai soggetti chiamati a partecipare alla costruzione e implementazione del Piano Strategico. Se, ad esempio, per i temi infrastrutture, ambiente e sostenibilità dello sviluppo l’arco di soggetti coinvolti supera l’ambito territoriale locale per altri temi è possibile immaginare un coinvolgimento di soggetti caratterizzati da una maggiore specificità di radicamento nel contesto locale ed urbano.

Per meglio cogliere questo fondamentale nesso è stata scelta, quale metodologia di analisi territoriale, la F.A.S. (Factor, Actor, Sector). In tale modo, infatti, rispetto al Fattore ritenuto strategico per lo sviluppo, si legano gli ambiti territoriali di riferimento nonché gli Attori ed i settori di intervento.
 

4. Il ruolo dell’Amministrazione Comunale
All’Amministrazione Comunale spetta il compito, affidatogli dai cittadini attraverso l’elezione del Sindaco e delle rappresentanze, di guidare la costruzione del Piano Strategico.

La natura del Piano Strategico non è omnicomprensiva, ma finalizzata alla individuazione e al conseguimento di azioni attorno ad obiettivi condivisi da tutti gli attori, del partenariato istituzionale, economico, sociale.

L’ Amministrazione assume, quindi, un ruolo complesso che, al tempo stesso è di fautore, parziale realizzatore del piano, ma anche di valutatore delle compatibilità e soprattutto di garante del processo decisionale inclusivo e partecipativo. Tale garanzia viene espressa attraverso azioni di promozione, di facilitazione e di coordinamento delle volontà.

Ciò influisce anche su un altro importante aspetto del PS: le risorse su cui il piano si fonda non saranno solo quelle del Bilancio Comunale di Benevento, ma dovranno derivare dalla convergenza di risorse pubbliche – con speciale riferimento a quelle attivabili sulla Programmazione comunitaria del prossimo quinquennio – e di risorse private – le risorse di tutti i soggetti coinvolti e impegnati nella costruzione del piano.

In altri termini, l’Amministrazione Comunale , si prefigge di:
- indirizzare la preparazione del PS sulle tematiche ritenute cruciali per gli interessi
   rappresentati dai diversi membri della comunità;
- scegliere tra le alternative che emergono dalle analisi tecniche;
- assumere degli impegni circa gli obiettivi e le azioni che costituiscono le scelte operative
   del piano strategico.

All’Amministrazione Comunale, spetta il ruolo di guidare la costruzione del Piano Strategico:
- sintetizzando gli assett del Piano Strategico, ovvero i temi ritenuti nevralgici su cui
  indirizzare le azioni;
- sviluppando e stimolando la partecipazione alla costruzione del Piano mediante
  l’individuazione di fattori, attori, settori oggetto del Piano Strategico;
- attivando le relazioni circolari tra pianificazione strategica e quadro programmatorio
  europeo e quelle tra questi elementi e la pianificazione – e l’allocazione delle risorse –
  a livello nazionale e regionale;
- individuando e costruendo le possibili reti ed alleanze attivabili a livello nazionale ed
   internazionale;
- procedendo alla necessaria verifica di compatibilità, finanziaria, urbanistica e tecnico
  funzionale, delle diverse proposte che emergono dal processo partenariale.

 

5. Prime analisi dei punti di forza e di debolezza del sistema urbano e
    territoriale (analisi S.W.O.T.)

L’analisi evidenzia quali sono i punti di forza rispetto alla posizione geografica ed agli itinerari di attraversamento Tirreno-Adriatico dell’Italia centro–meridionale.

Evidenzia, inoltre, l’importanza del patrimonio ambientale e storico-culturale – e le iniziative ad esso correlate – nonché la sperimentata attivazione di forme di collaborazione tra enti locali nella prospettive di sviluppo della città e del territorio.

Per contro l’analisi evidenzia la necessità di migliorare ed integrare il sistema delle connessioni ai grandi corridoi europei e all’area metropolitana di Napoli così come la mancanza di centri di riferimento per il sistema distributivo e produttivo locale.

Benevento, può quindi, in questo momento storico, trarre numerosi vantaggi dalla propria collocazione geografica e dagli elementi di qualità urbana e ambientale già oggi riconosciuti.
Tali potenzialità sono inoltre pienamente ascrivibili nel percorso di formazione del “Piano strategico del Sannio” i cui input sono stati recentemente resi noti.
 
Analisi S.W.O.T. a scala territoriale
   

Punti di forza

Punti di debolezza

Elevata qualità del paesaggio agrario e del paesaggio collinare-montano

Forte dissesto idrogeologico
Inquinamento dei suoli interessati da colture tabacchicole

Presenza di aree protette e parchi di elevata qualità ambientale
Articolato sistema idrografico

Debole sistematicità dell’offerta, rete idrografica in situazione di crisi per quantità e qualità delle acque
Problematiche connesse al ciclo dei rifiuti

Posizione centrale rispetto all’itinerario trasversale tirreno adriatico e all’itinerario longitudinale appenninico.

Collegamenti trasversali inadeguati e collegamenti longitudinali incompleti.
Inadeguatezza e forte congestione dei collegamenti con l’area metropolitana partenopea.

Programmi nazionali di potenziamento infrastrutturale (autostrada CE-BN, interventi linea CE-BN-FG, raddoppio della SS Telesina) – Presenza di un’aviosuperficie.

 

Cerniera di distribuzione dei flussi verso le aree interne

Difficoltosa accessibilità alle zone interne

Sede di ufficio doganale

Assenza di nodi di scambio intermodale, passeggeri e merci adeguati alle moderne esigenze di logistica e mobilità

Presenza di “giacimenti” culturali, storico -architettonici di notevole rilievo

Debole sistematicità dell’offerta
Scarsa presenza e articolazione dell’offerta ricettiva: con la provincia di Avellino la provincia di Benevento assorbe solo il 3% delle presenze regionali

Luogo privilegiato per lo svolgimento di attività artistiche (sede di ateliers di pittori, scultori di fama internazionale)

 

Produzioni agricole di elevata qualità in particolare per quanto riguarda il settore eno-gastronomico.
Presenza di marchi DOP e DOC

 

Debole sistematicità dell’offerta, mancanza di iniziative di marketing locali di richiamo internazionale.
Assenza di centri di servizio alle imprese per la commercializzazione dei prodotti in grado di essere competitivi a livello internazionale

Presenza di centri di ricerca ad elevata specializzazione (MARSEC, etc.)

Inadeguatezza delle condizioni di attrattività

Sede universitaria

 

Sperimentata collaborazione e sinergia tra Enti locali nella pianificazione /gestione del territorio (P.R.U.S.S.T. Calidone) - Esplicitazione di visioni di pianificazione territoriale integrata

Scarsa complementarietà dei servizi intercomunali

Lieve incremento, con inversione di tendenza rispetto al decennio 1991-2001, della popolazione residente nel capoluogo e dei comuni oggetto di indagine da parte del PUM

Basso indice di infrastrutturazione sociale (servizi alla persona, strutture sanitarie, etc.)

 

Processi di “desertificazione sociale” in atto nel territorio provinciale

Buoni livelli occupazionali rispetto agli indici regionali e provinciali

Elevati indici di disoccupazione rispetto al contesto nazionale

Crescita del settore manifatturiero

Scarsa propensione all’innovazione tecnologica, assenza di sistematicità


Opportunità

Rischi

Snodo della rete ecologica

 

Riconversione produttiva delle aree tabacchicole

 

Collegamento ai corridoi plurimodali europei (rete T.E.N.). in special modo come punto di intersezione tra il corridoio I e il prolungamento del corridoio VIII:

  1. localizzazione privilegiata per un centro intermodale;
  2. potenziamento dell’aviosuperficie;
  3. centro direzionale di scala interregionale
  4. rafforzamento del ruolo di cerniera verso le aree interne

Debole attenzione da parte del PTR ai temi dell’accessibilità all’area beneventana
Persistenza e aggravarsi della dipendenza da altri centri logistici e dalla distanza dei mercati di riferimento
Nuova connessione privilegiata tra il corridoio I e il corridoio VIII lungo le direttrici dei fiumi Sele ed Ofanto escludendo Benevento.


Analisi S.W.O.T. a scala urbana
   

Punti di forza

Punti di debolezza

Rapporti visivi tra il tessuto urbano storico e il paesaggio agrario circostante ed il sistema idrografico

Gravi problemi di equilibrio idraulico e di qualità delle acque dei fiumi che interessano la città
Scarsità di aree verdi di qualità facilmente fruibili e distribuite sul territorio

Ambiente urbano di impianto storico di notevole valore ambientale, presenza di edifici rurali di valore storico – testimoniale distribuiti nel territorio Scarsità di percorsi riservati al traffico ciclo-pedonale di connessione all’interno del tessuto urbano e verso i luoghi di interesse storico -paesaggistico presenti nel territorio
Disponibilità di aree per la realizzazione di un interporto di II° livello in posizione strategica rispetto ai corridoi infrastrutturali che attraversano la provincia Necessità di inserire tale possibilità nella rete delle struttura analoghe di livello regionale e sovraregionale
Possibilità di potenziamento dell’ambito aeroportuale Necessità di inserire tale possibilità nella rete delle struttura analoghe di livello regionale e sovraregionale
Presenza di funzioni rare e di livello sovraprovinciale Squilibrio qualitativo - funzionale tra le aree centrali e le zone urbanizzate  negli  ultimi decenni
Rischio di congestione delle aree centrali
Potenzialità attrattiva della città dovuta a giacimenti culturali di notevole valore Debole pubblicizzazione del patrimonio storico - artistico ed archeologico presente a livello nazionale e internazionale
Attivazione di significativi interventi in campo culturale: teatro, arte contemporanea, concorsi di idee su temi storico- archeologici - paesaggistici Necessità di rafforzare tali iniziative all’interno delle reti nazionali (per esempio quella delle città appenniniche) e internazionali
Avvio di interventi di riqualificazione della città storica Presenza di luoghi urbani degradati anche all’interno del tessuto di impianto storico
Radicamento nel tessuto sociale ed urbano dell’Università: forte capacità di attrazione rispetto alle province limitrofe Scarso radicamento dei “talenti“
   
Opportunità Rischi

Miglioramento delle comunicazioni con l’area metropolitana

Riduzione del senso di identità e del ruolo di centro ordinatore di livello territoriale

Formazione di nuclei produttivi/commerciali a vocazione territoriale lungo gli assi di collegamento tra la città ed il territorio da rafforzare sulla base dell’identità storica dei luoghi (contrade e antiche masserie)

Processi di trasformazione del territorio non guidati con conseguente  “periferizzazione” del contesto paesaggistico della città e  perdita dell’identità  dei luoghi;

Avvio di partnership pubblico – privato per operazioni di riqualificazione urbana (Programma integrato, Contratto di Quartiere, Società di trasformazione urbana, etc.)

Possibili “inerzie” da parte dei soggetti proprietari di aree ed immobili

Aree dismesse in posizione centrale (Caserme Largo Risorgimento) che possono costituire volano a interventi di riqualificazione/rifunzionalizzazione urbana

Possibili “inerzie” da parte dei soggetti proprietari di aree ed immobili

Il sistema della cultura e dello spettacolo quale occasione per la formazione di nuove professionalità

Overbooking rispetto alla capacità di assorbimento del mercato locale; assoluta necessità di attivare in merito circuiti promozionali nazionali ed internazionali

 
Prima individuazione dell’obiettivo generale e degli Assett
Al Comune spetta il ruolo di guidare la costruzione del Piano Strategico attorno ad obiettivi condivisi da tutti gli attori del partenariato, evitando di considerarlo uno strumento omnicomprensivo.

Analizzando e ponendo in relazione tra loro caratteri e potenzialità del contesto e obiettivi perseguiti dalla politica di sviluppo del territorio a livello regionale, nazionale ed europeo è oggi possibile immaginare un set di azioni.

Esse permetterebbero da un lato di rafforzare il ruolo della città nel contesto regionale, segnatamente quale cerniera  e luogo di relazione tra i corridoi europei e le aree interne e, dall’altro, basandosi sull’identità storica della città e del territorio, di evitare processi di periferizzazione o suburbanizzazione morfologica, sociale e funzionale.

Di seguito è schematicamente illustrata una prima individuazione dell’ obiettivo generale, dei possibili assett e dei temi collegati del Piano Strategico di Benevento.
 
Obiettivo generale
Benevento luogo di relazione tra i grandi corridoi europei e le aree interne;  centro di cultura, ricerca e sperimentazione di modelli sostenibili dello sviluppo
 
Assett cardine dello sviluppo: competitività e valorizzazione
  • Riqualificazione ambientale e sostenibilità dello sviluppo;
  •  Rafforzamento e sviluppo del ruolo di cerniera tra corridoio europei ed aree interne;
  • Valorizzazione dell’identità storica della città, inserimento nei circuiti internazionali delle città d’arte: le risorse e le produzioni locali quali elementi di attrattività;
  • Sviluppo delle condizioni di attrazione per l’insediamento di attività di ricerca e sviluppo;
  • Riequilibrio delle funzioni urbane;
  • Tutela del paesaggio agrario: nuove centralità e recupero/rivisitazione del ruolo delle contrade.
 
Assett complementari: coesione
  • Diffusione dei saperi;
  • Politiche per il lavoro e l’occupazione;
  • Incremento della qualità urbana.
 
Assett accessori
  • Miglioramento della governance.